A dieci anni dalla morte,
un memoir crudo e poetico di Vic Chesnutt
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«La musica di Vic Chesnutt era evocativa, inquietante e spesso straziante. Il libro di Kristin Hersh ha le stesse qualità»
Rolling Stone
«Un’ultima, meravigliosa dimostrazione del carisma di Vic Chesnutt»
The Guardian
«La scrittura di Kristin Hersh è vivida, descrittiva ed ellittica com’è la sua musica»
Pitchfork
ISBN: 9788832036138
Pagine: 192
Prezzo: € 16,50
Formato: 14,5×20 brossura con alette
Traduzione di Alessandro Besselva Averame
In libreria da: dicembre 2019
Disponibile anche in ebook su tutti gli store online e e in versione audiolibro sulla piattaforma Audible
“Amico, stronzo, angelo, mutante”, il cantautore Vic Chesnutt “è arrivato e ha fatto in modo che le persone disgustose e disturbate ci sembrassero… non so, più belle, credo”. Un tetraplegico che sapeva suonare solo pochi, semplici accordi alla chitarra, Chesnutt ha inciso diciassette album osannati dalla critica, prima della morte avvenuta nel 2009. Nel 2006, NPR lo ha inserito nella top five dei dieci più grandi songwriter viventi, insieme a Bob Dylan, Tom Waits, Paul McCartney e Bruce Springsteen. Le canzoni di Vic Chesnutt sono state interpretate da molti artisti importanti, tra cui Madonna, Smashing Pumpkins, R.E.M., Sparklehorse, Fugazi e Neutral Milk Hotel.
Kristin Hersh è stata in tour con Chesnutt per quasi un decennio, e sono diventati amici, legando grazie all’amore per le canzoni e alla reciproca lotta contro i problemi di salute mentale. In Non fare stronzate, non morire, l’autrice descrive i tanti (apparentemente) piccoli momenti che hanno condiviso, le chiacchierate in libertà, e la sua tragica morte. Più memoir che biografia, questo libro di Kristin Hersh, scritto in seconda persona rivolgendosi direttamente al suo amico, esplora le origini del dolore e della creatività di Chesnutt, scavando più a fondo di quanto avrebbe mai potuto fare un resoconto convenzionale della vita e dell’opera dell’artista. Chesnutt era una persona difficile da comprendere e spesso difficile da frequentare, eppure, per come ce lo fa vedere Kristin Hersh, era anche perfidamente divertente e terribilmente percettivo. Questo intimo memoir, considerato uno dei libri (sul) rock più belli degli ultimi vent’anni, è una lettura essenziale per chiunque abbia amato Vic Chesnutt, la sua musica, la sua forza, la sua debolezza, la sua assoluta unicità.
Sulla stampa e sui blog
Recensione e colonna sonora di Non fare stronzate… su Read and Play, di Cecilia Garoup
Non fare stronzate… su Rockol, di Franco Zanetti
Lo speciale dedicato a Vic Chesnutt da Radio Onda Rossa (gennaio 2020), in podcast
Non fare stronzate… su InRetrospettiva, di Charles Poisonheart
Non fare stronzate… su Blow Up, di Eddie Cilìa (marzo 2020)
Non fare stronzate… su RootsHigway, di Marco Denti
“Leggere con dolore e dolcezza”: Non fare stronzate… su Spettakolo.it, di Antonio “Rigo” Righetti
Non fare stronzate… su Satisfiction, di Domenico Paris
Intervista al traduttore Alessandro Besselva Averame a Rumori – Radio Ohm
Non fare stronzate… in una puntata del podcast Bookjam di ReadAndPlay
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